Negli ultimi anni anche le imprese industriali, commerciali e di servizi, nonché gli enti locali, hanno fatto ricorso agli strumenti finanziari derivati, quali forward, futures, option, swap, per finanziare il proprio core business. In sede di chiusura di bilancio, occorre distinguere tra strumenti finanziari derivati in valuta nazionale e in valuta estera; per la prima tipologia, occorre applicare le norme contabili più generali e i principi contabili nazionali. Secondo quanto affermato dal Principio Contabile Nazionale numero 29, le perdite nette maturate da contratti su strumenti finanziari derivati dovrebbero essere accantonate in un prestabilito fondo del passivo patrimoniale.
Per le imprese il test dei derivati nei bilanci
8 Aprile 2010 in Notizie FiscaliFonte: Il Sole 24 Ore
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