Anche l’Unione Europea è preoccupata della crescita delle partite IVA mute (contribuenti che non presentano la dichiarazione IVA e dei redditi) e lancia un allarme segnalando la relativa facilità con cui in alcuni Paesi, compreso il nostro, si ottiene l’apertura della posizione fiscale. L’Amministrazione italiana è intervenuta attivando da pochi mesi un programma di verifica preventiva per chi richiede la partita IVA: si tratta di un software che valuta il grado di affidabilità del richiedente attribuendogli un punteggio di potenziale pericolosità.
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