La Corte di Cassazione, con sentenza n. 13834 del 13 Giugno 2007, ha precisato che il maggior reddito che può emergere dalla rettifica operata nei confronti di una società di persone, e imputato al socio ai fini Irpef proporzionalmente alla quota di partecipazione comporterà anche l’applicazione allo stesso della sanzione per infedele dichiarazione. Tale principio vale anche per il socio accomandante di Sas, essendo irrilevante l’estraneità di questa specie di soci all’amministrazione della società, in quanto ad essi è sempre consentito di verificare l’effettivo ammontare degli utili conseguiti.
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